Un recente studio condotto da Deloitte, intitolato “Ridurre il debito pubblico in Italia”, mette in evidenza il ruolo strategico della rigenerazione del patrimonio immobiliare pubblico per rilanciare la crescita economica del Paese. Secondo il report, questa operazione potrebbe non solo contribuire alla riduzione del debito pubblico, ma anche generare significative plusvalenze.
Con il debito nazionale destinato a raggiungere i 3.000 miliardi di euro entro il 2025 e una spesa per interessi stimata in circa 86 miliardi di euro nel 2024, lo studio indica che l’Italia avrebbe bisogno di investimenti annui tra 80 e 100 miliardi di euro per i prossimi 5-10 anni. Un contributo rilevante potrebbe arrivare dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, il cui valore attuale è stimato intorno ai 300 miliardi di euro, comprendendo proprietà sia dello Stato centrale che delle amministrazioni locali.
La rigenerazione urbana come motore di crescita
Secondo Deloitte, un piano di riqualificazione su larga scala, che includa interventi di ristrutturazione, efficientamento energetico e adeguamento alle normative ambientali, potrebbe generare investimenti complessivi pari a 500 miliardi di euro. Questo processo porterebbe a una rivalutazione del patrimonio pubblico fino a 1.100 miliardi di euro, con una plusvalenza netta stimata intorno ai 200 miliardi e un ritorno medio sugli investimenti pari a 1,8 volte il capitale impiegato.
Tale trasformazione non è solo una manovra economica, ma un vero e proprio strumento di rigenerazione urbana. Edifici oggi inutilizzati o in stato di degrado potrebbero essere riconvertiti in asset produttivi e ad alto valore aggiunto. Un immobile situato in una zona centrale, ad esempio, potrebbe essere destinato a usi misti – residenziali, commerciali o culturali – incrementandone la redditività e contribuendo al miglioramento del tessuto urbano.
Nuove opportunità per gli agenti immobiliari
Per gli agenti immobiliari, questi dati delineano uno scenario di grande interesse. Deloitte sottolinea che la valorizzazione degli immobili pubblici non dovrebbe limitarsi alla semplice vendita, ma essere concepita come un processo strutturato, che preveda partnership pubblico-private e il coinvolgimento di investitori istituzionali come casse di previdenza, fondi pensione, fondazioni e compagnie assicurative.
Grazie a possibili garanzie finanziarie statali, si potrebbe inoltre incentivare la partecipazione diretta di cittadini e famiglie, ampliando così il bacino di investitori coinvolti. Per gli operatori del settore, ciò significa nuove possibilità di business, che vanno dalla consulenza per la gestione delle pratiche di riqualificazione fino alla mediazione tra enti pubblici, investitori e imprese private.
Lo studio di Deloitte traccia uno scenario chiaro: la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico può rappresentare una risposta concreta alle attuali sfide economiche e, al contempo, una leva di crescita per il settore immobiliare.
Per gli agenti del settore, comprendere e intercettare questa trasformazione significa entrare in un mercato in evoluzione, in cui rigenerazione e sostenibilità diventano fattori chiave per la creazione di valore nel lungo periodo.