La Banca Centrale Europea ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse, con il tasso sui depositi fermo al 2%. Una scelta che contribuisce a portare stabilità in un contesto economico ancora incerto, offrendo una pausa ai mercati dopo mesi di attenzione alle dinamiche inflazionistiche e monetarie.
Mutui variabili più vantaggiosi, ma il fisso resiste
Con un tasso di riferimento stabile, i mutui a tasso variabile continuano a risultare più convenienti rispetto alle soluzioni a tasso fisso. Chi ha già in essere un mutuo indicizzato beneficia di rate più leggere, soprattutto se il finanziamento era stato acceso in un periodo in cui l’Euribor era più elevato. Tuttavia, le offerte a tasso fisso stanno registrando un lieve rialzo, rendendosi meno competitive rispetto al passato. Per i profili più propensi al rischio – e capaci di leggere i segnali del mercato – il fisso può comunque rappresentare una scelta interessante, soprattutto in ottica di protezione a lungo termine.
Tutti in attesa di settembre
Gli occhi ora sono puntati su settembre, indicato come il prossimo snodo cruciale per eventuali interventi della BCE. Le prossime decisioni dipenderanno dai dati su inflazione, crescita economica e scenario geopolitico. Gli operatori del settore restano in attesa di segnali più chiari sulla direzione della politica monetaria.
Opportunità per chi cerca casa o vuole rinegoziare
Chi ha in programma di acquistare un’abitazione o rinegoziare un mutuo può approfittare della relativa tranquillità del momento. La bassa volatilità dei tassi crea uno spazio utile per prendere decisioni più ponderate, valutando le opzioni più vantaggiose senza la pressione di cambiamenti imminenti.
Consigli utili per clienti e professionisti
In questa fase, è consigliabile per gli acquirenti confrontare attentamente mutui a tasso fisso e variabile. Il variabile offre vantaggi nel breve periodo, ma il fisso garantisce stabilità nel lungo termine. Per gli intermediari e consulenti, questo è il momento di supportare i clienti con informazioni aggiornate e guidarli nella scelta più adatta, tenendo conto del profilo di rischio, dell’orizzonte temporale e del contesto macroeconomico.