La recente approvazione da parte dell’ECOFIN della Direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici segna un passo cruciale verso la transizione energetica nel settore delle costruzioni. Questa legge, componente essenziale del Green Deal europeo, mira a potenziare l’efficienza energetica sia delle abitazioni che degli edifici commerciali, riducendo al contempo il consumo energetico e le emissioni di gas serra. Ecco una descrizione dettagliata dei suoi principali elementi:
Finalità della Direttiva
- Riduzione dei consumi energetici negli edifici residenziali:
- Entro il 2030: ogni Stato membro deve ridurre del 16% il consumo medio di energia. Ad esempio, se il consumo attuale è di 100 kWh per metro quadrato all’anno, dovrà scendere almeno a 84 kWh.
- Entro il 2035: il consumo energetico deve calare ulteriormente del 20%, arrivando a 80 kWh per metro quadrato all’anno, con particolare attenzione agli edifici con le peggiori prestazioni energetiche.
- Ristrutturazione degli edifici non residenziali:
- Entro il 2030: almeno il 16% degli edifici non residenziali deve essere ristrutturato per migliorare l’efficienza energetica.
- Entro il 2033: la percentuale di edifici non residenziali ristrutturati deve salire al 26%.
- Nuove costruzioni a emissioni zero:
- Dal 2028: tutti i nuovi edifici pubblici dovranno essere a emissioni zero.
- Dal 2030: l’obbligo si estenderà anche agli edifici privati di nuova costruzione, che dovranno avere alta efficienza energetica e utilizzare principalmente energie rinnovabili.
Esenzioni e deroghe
La direttiva include esenzioni per alcune categorie di edifici:
- Edifici delle Forze Armate.
- Luoghi di culto.
- Fabbricati temporanei (utilizzabili per non più di due anni).
- Edifici con superficie utile inferiore a 50 mq.
- Seconde case (utilizzate per meno di quattro mesi all’anno o con basso consumo energetico).
Sfide e costi
Una delle maggiori sfide riguarda il finanziamento delle ristrutturazioni necessarie per conformarsi alla direttiva. Le incertezze sui costi sollevano domande su chi debba farsene carico: famiglie, Stati o Europa. È probabile che parte dei finanziamenti provenga da fondi europei, come quelli del Recovery Plan e del RePowerEU, ma i dettagli specifici devono ancora essere stabiliti.
Impatto sul mercato immobiliare In Italia, la maggior parte degli edifici ha una bassa efficienza energetica, con circa il 60% degli immobili classificati nelle classi energetiche F e G. L’implementazione della direttiva richiederà importanti interventi di ristrutturazione per migliorare queste classificazioni, contribuendo alla riduzione delle emissioni inquinanti e al risparmio energetico.
Opportunità per il settore edilizio
- Innovazione tecnologica: la direttiva stimolerà l’adozione di nuove tecnologie per l’efficienza energetica.
- Crescita del mercato delle ristrutturazioni: aumenterà la domanda di interventi di ristrutturazione, creando opportunità per imprese edili e professionisti del settore.
- Miglioramento della qualità degli immobili: gli edifici ristrutturati avranno un maggiore valore di mercato e offriranno migliori condizioni di vita.
Conclusione
La Direttiva europea sulle “case green” rappresenta un’importante spinta verso la sostenibilità nel settore edilizio. Sebbene presenti sfide significative, soprattutto in termini di costi e finanziamenti, offre anche numerose opportunità per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e promuovere l’innovazione nel settore immobiliare.