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Piccolo è bello. Il borgo torna di moda

Pandemia, smart working e ritorno alla natura. Sono questi gli ingredienti della nuova tendenza che sta portando gli italiani (e non solo) a riscoprire le migliaia di borghi disseminati su e giù per lo Stivale. Dei piccoli gioielli incastonati nella natura e lasciati per troppo tempo alla mercé del tempo e del degrado. Ma qualcosa sta cambiando. La domanda di case all’interno di questi scrigni del passato ha fatto registrare un vero e proprio boom nel corso degli ultimi mesi grazie proprio alla possibilità di lavorare in remoto e al desiderio di riavvicinarsi alla natura. Ma quali sono le tipologie di case all’interno dei principali borghi italiani e quali i costi? «La situazione varia sensibilmente in base alla caratteristica del borgo e alla sua posizione», ha spiegato Roberto Perego, Consigliere Delegato di Fondocasa. «Sul mercato esistono interi borghi in vendita a prezzi che oscillano dai 3 fino ai 20 milioni di euro. In questo caso si tratta per lo più di asset destinati al mercato ricettivo che, dopo un dispendioso e importante intervento di ricostruzione e valorizzazione, possono tornare sul mercato sotto forma di alberghi diffusi o come unità immobiliari di alto standing». Diversa la situazione del mercato delle case all’interno di borghi abitati. In questo caso, il valore delle abitazioni è determinato dalla posizione ma anche dal livello di ristrutturazione dell’immobile. Con prezzi tutt’altro che bassi. Basti pensare che il valore medio di una casa all’interno di Cervo, uno dei borghi più belli e apprezzati della riviera ligure, si attesta poco al di sotto dei 4.000 euro a metro quadrato, valore doppio rispetto al prezzo medio di vendita delle case in Italia. Sul lago di Garda, invece, a Gardone Riviera, è possibile acquistare una casa a un prezzo che si aggira attorno ai 2.500 euro a metro quadro, poco meno di quanto richiesto nel borgo di Tremezzina, sul lago di Como. Al di là di Liguria, Veneto e Lombardia, le regioni più richieste dagli amanti dei borghi data la vicinanza con le maggiori città del nord, il mercato delle regioni del sud sembra aver ripreso forza. Gli splendidi borghi della Puglia come della Sicilia, della Calabria come della Basilicata, stanno attirando oggi una domanda crescente proveniente dall’estero ma anche dall’Italia, complice il fenomeno del southworking iniziato a osservare dal 2020 in avanti. Per acquistare una casa a Noto, in Sicilia, per esempio, bisogna mettere in conto un investimento medio di appena 1.300 euro a metro quadrato mentre a Cisternino, in Puglia, il costo medio si aggira oggi attorno ai 1.600 euro a mq. «Il favore mostrato per l’acquisto di abitazioni nei borghi è legato anche alla possibilità di usufruire del superbonus 110% che permette di abbattere notevolmente i costi di ristrutturazione di un immobile», ha aggiunto Angelo Spiezia, AD di Telemutuo. «Per completare i lavori, esistono poi interessanti possibilità di finanziamento pensate ad hoc dal sistema finanziario in grado di garantire al compratore tutta la liquidità necessaria per trasformare una casa fatiscente all’interno di un borgo nella dimora dei propri sogni».