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Mutuo a tasso fisso ultima chiamata?

Nel corso dell’ultimo anno il costo della rata per un finanziamento ipotecario a tasso fisso ha messo a segno un rialzo consistente e soprattutto imprevedibile soltanto pochi mesi fa.
Complice la fiammata dei prezzi, il crollo della domanda internazionale, la guerra in ucraina e i lockdown in Cina, i governi di mezzo mondo hanno dovuto mettere mano ai tassi di interesse aumentando il costo del denaro. La conseguenza immediata è stato un balzo in avanti del livello di interessi applicato sui mutui. Basti pensare che tra il marzo del 2021 e il
marzo scorso, il costo della rata per un mutuo a tasso fisso ha segnato una accelerazione di circa il 15%. Tradotto in cifre, questo vuol dire che un mutuo a tasso fisso costa oggi circa 100 euro un più al mese rispetto a un variabile ipotizzando un finanziamento medio di 150.000 euro a 30 anni. E’ lecito chiedersi allora se sia arrivato il momento di abbandonare il
fisso per orientarsi sul variabile. Secondo gli esperti, vista la grande incertezza sulle variabili che ruotano attorno al mondo economico e geopolitico, è difficile sbilanciarsi in previsioni.
Unica cosa certa è che nonostante il rincaro degli ultimi mesi, il tasso di interesse applicato sui finanziamenti ipotecari risulta ancora su un livello storicamente molto contenuto e simile a quello rivelato nel luglio del 2019. Fatte queste premesse, è forse ancora presto per decidere di abbandonare il fisso per cedere alle lusinghe del risparmio immediato offerto
dalla rata variabile. A meno che non si voglia accendere un mutuo per un periodo di tempo particolarmente contenuto che potrebbe giustificare il rischio di questa operazione.