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Immobiliare

Real Estate a prova di pandemia

Non si ferma l’appetito degli investitori per il mercato immobiliare italiano. Non soltanto residenziale, ma anche commerciale. Nel corso del 2021 infatti, il valore complessivo delle transazioni di uffici, negozi, spazi per la logistica, hotel, Rsa e studentati ha fatto registrare un balzo in avanti di oltre un miliardo di euro rispetto a un anno prima riportandosi a ridosso dei valori pre-pandemia. I dati, certificati dai principali think tank immobiliari italiani, parlano infatti di transazioni per 10,3 miliardi di euro a fronte dei 9 miliardi circa contabilizzati alla fine del 2021. La vera novità degli ultimi mesi, tuttavia, non è rappresentata dal balzo delle operazioni quanto piuttosto dalle nuove dinamiche che compongono la domanda. Il settore degli uffici, complice l’avvento dello smart working, ha dovuto cedere il passo alla logistica che si è affermata come asset di riferimento per gli investimenti nel real estate segnando una crescita dell’88% rispetto a un anno prima e arrivando a toccare i 2,7 miliardi di euro investiti. E questo, a fronte di una battuta d’arresto per il comparto direzionale con le operazioni di compravendita che si sono fermate a 2,3 miliardi di euro contro i 3,9 miliardi del 2020 (-41%). In forte ripresa invece il comparto alberghiero dopo l’azzeramento delle transazioni riscontrato durante i mesi di lockdown. Nel 2021 le transazioni di hotel in Italia hanno segnato una crescita dell’88% arrivando a sfiorare i 2 miliardi di euro. Ancora in flessione, invece, le compravendite di spazi commerciali, conseguenza diretta della spinta agli acquisti online decretata dal Covid. Lo scorso anno, le compravendite di negozi si è fermata in Italia a 1,5 miliardi di euro con una contrazione del 5% se confrontata con l’anno precedente. Mentre il comparto Alternative (che racchiude le Rsa, gli studentati, i data center, le università ecc) ha segnato una crescita del 249% arrivando a toccare gli 1,2 miliardi di euro investiti.