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Under 36, i finanziamenti ipotecari tirano il freno

Gli sgravi fiscali previsti dal governo per aiutare i giovani a comprare casa hanno
determinato una vera e propria impennata delle richieste di mutui da parte degli under 36. Basti pensare che nei primi tre mesi del 2022 questa categoria di mutuatari ha contato per ben il 44% del totale dei finanziamenti ipotecati rogati nel periodo. Ma qualcosa potrebbe cambiare. Il rialzo dei tassi d’interesse sta infatti influendo negativamente sulla facilità con cui si può accedere a queste misure, in particolare sulla
possibilità che il Fondo di Garanzia Mutui Prima Casa, istituito nel 2013 presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze e gestito da Consap, possa fare da garante di fronte alla banca che deve concedere il prestito ai giovani mutuatari. 
Uno dei requisiti perché gli under 36 (con un indicatore ISEE non superiore a 40.000 euro annui) possano accedere al Fondo è infatti che il tasso effettivo globale (TEG) proposto dagli istituti di credito non superi il tasso effettivo globale medio anti-usura (TEGM) definito trimestralmente da Banca d’Italia. Il valore attuale di quest’ultimo (fissato a 1,99% e valido fino a fine giugno) è stato però calcolato sulla base del periodo
ottobre-dicembre 2021, quando i tassi d’interesse risultavano molto più bassi rispetto a oggi.
«A causa dei rialzi in corso il TEG tende oggi a superare il limite imposto, con la conseguenza che alcune banche in queste ultime settimane hanno deciso di fermare l’erogazione di mutui 100% a tasso fisso», ha avvertito Angelo Spiezia, amministratore delegato di Telemutuo. «Per i giovani che vogliono sfruttare la garanzia Consap rimane l’opzione dei mutui 100% a tasso variabile, perché in questo caso gli indici proposti dagli
istituti di credito sono ancora molto più bassi rispetto ai valori soglia imposti dalla legge.
In alternativa, si possono valutare le offerte di mutui a tasso fisso oltre l’80% che alcune banche hanno ideato per i giovani, anche senza la garanzia Consap».